Nel bresciano si è conclusa, nei giorni scorsi, la formazione dei soccorritori sul "modulo ghiaccio", studiato per preparare i nuovi tecnici del Soccorso Alpino ad affrontare terreni con caratteristiche che cambiano sulla base delle condizioni climatiche.
I soccorritori del CNSAS (Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico) devono essere sempre preparati per affrontare terreni con caratteristiche che cambiano. L'andamento climatico ha infatti notevoli effetti anche sui ghiacciai alpini e in quota ci si trova, quest'anno, in presenza di un ambiente del tutto differente rispetto all'estate scorsa.
Quest'anno si registrano temperature tra i 6°-12° a 3000 metri di quota. Le vie classiche quindi, date le condizioni climatiche, richiedono competenze diverse agli alpinisti e ai frequentatori della montagna in quota, in un ambiente molto più difficile del solito. Operare in questi contesti richiede grande esperienza e capacità valutativa da parte dei soccorritori.
Proprio nei giorni scorsi, in Alta Valle Camonica, nei pressi della Vedretta del Venerocolo, ai piedi della parete Nord dell'Adamello, si è concluso il "Modulo GHIACCIO", inserito nel programma di formazione per tecnici di soccorso alpino (TeSA), organizzato dalla V Delegazione Bresciana. L'addestramento al quale vengono sottoposti i soccorritori è improntato sull'approfondimento sia della parte tecnica, sia di quella sanitaria, con la presenza di medici e istruttori, per poter gestire richieste che riguardano il soccorso organizzato in crepaccio e in ambienti confinati, spazi caratterizzati da aperture limitate in entrata e in uscita, dove le ... [per continuare a leggere, fai clic sul link qui in basso]