di Fabrizio Vago
Amici arrampicatori, quella che vi voglio raccontare oggi è la storia di un nodo mancato, ovvero un nodo non eseguito e non finito come si deve causa superficialità e distrazione. Una storia personale finita bene che ha forse inconsciamente cambiato il mio approccio con l’arrampicata.
Delle diverse cause di incidenti in arrampicata sportiva quella del nodo mal fatto o incompleto è forse quella più assurda e subdola. Attenzione! Non voglio portare sfiga a nessuno ma è’ più probabile che possa succedere proprio a chi arrampica parecchio e da molto tempo. Ne sanno qualcosa la famosa arrampicatrice statunitense Lynn Hyll e la forte guida fassana Bruno Pederiva. Entrambi veri e propri miracolati del nodo incompleto dopo un volo a terra da una ventina di metri…
Alla base delle falesie e nelle sale indoor di arrampicata di questa cosa del nodo incompleto o sbagliato non si parla quasi mai. Si parla di solito di gradi, di allenamento, della paura di volare, della pelle delle ... [per continuare a leggere, fai clic sul link qui in basso]