di Alessandro Gogna
In queste ultime decadi c’è un forte accostamento tra la pretesa che possiamo chiamare del no limits (vecchio motto di un orologio famoso, perché è proprio in quei primi anni Ottanta di ottimismo reaganiano che tutto è incominciato) e la pretesa sicurezza, completa al 100%.
La nostra è una società strana, perché come si fa a vivere questa schizoide contrapposizione tra il non avere limiti (o comunque predicare di non averli) e contemporaneamente insistere su una sicurezza quasi maniacale in tutto ciò che facciamo?
Il no limits è ciò che gli inglesi chiamano attitudine al risk taking (attitudine ad assumersi rischi); invece l’essere “sicuri” (una condizione che non esiste mai, quasi per definizione) è probabilmente assimilabile all’over confidence, altra espressione inglese per ...[per continuare a leggere, fai clic sul link qui in basso]