di Alessandro Gogna
Il Nuovo Bidecalogo del CAI, approvato a Torino il 26 maggio 2013, dedica il Punto 5 agli impianti industriali, cave, miniere, prelievi fluviali, sfruttamento del suolo e impianti idroelettrici. Potete consultare il documento finale e la presentazione del past-president Annibale Salsa, i due documenti sui quali ho lavorato per esprimere un mio parere sul Punto 5.
Commento
Il testo è preciso e afferma concetti irrinunciabili. E’ debole però quando accetta di parlare di limitazione degli sfruttamenti ambientali (e non di eliminazione). Occorre scaldarsi, combattere, decisi, forti, resistenti, fieri delle nostre idee. Cave, strade, impianti industriali, prelievi fluviali devono essere fermati. Abbiamo sopportato già troppo.
Nel testo del Punto 5, in chiusura alla posizione e all’impegno del CAI, ricorre la frase “Tali attività dovranno essere limitate anche nelle aree contigue dei parchi, ove si preveda un grave deturpamento del paesaggio“. Mi chiedo se non sia un grave errore formale, sostanziale e tattico, perché stando al significato letterale, tale affermazione potrebbe essere letta al contrario, come se il CAI ritenesse possibili tali attività in ... [per continuare a leggere, fai clic sul link qui in basso]