di Valentina d'Angella
MILANO – L’alpinismo è il luogo della responsabilità individuale, e nel bene o nel male nessun cartello o divieto potrà sostituirsi alle scelte che deve prendere chi va in montagna. Per questo imposizioni esterne, divieti, sono del tutto inutili. Questo in sostanza il punto di inizio del ragionamento di Alessandro Gogna, con cui abbiamo parlato qualche giorno della questione emersa preponderante questa estate sulle imprudenze e i comportamenti inadeguati in alta quota. Il discorso di Gogna si è poi ampliato: un confronto col passato, la mediatizzazione, il riconoscimento della cultura di montagna come unica arma possibile, e infine il compromesso necessario oggi, che può passare anche attraverso certi tipi di avvisi informativi, ma ... [per continuare a leggere, fai clic sul link qui in basso]
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Alessandro Gogna: incoscienza in montagna, una battaglia che non si vince a colpi di divieti
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