Dalla scarpa guanto Vibram ai telai sempre più leggeri; less is more anche ad alta quota.
di ALESSIA LAUDATI (NEXTA)
L'aria fresca, il panorama mozzafiato e la leggerezza che prende lo stomaco di chi si ritrova finalmente ad ammirare i panorami incontaminati. Il sogno si trasforma in incubo se ai piedi ci si ritrova la calzatura sbagliata, pesante e inadatta a percorrere le superfici irregolari. Voglia di volare ma anche di stare al sicuro con telai soft progettati per le migliori performance; questo chiedono i consumatori al mercato, che si sta velocemente trasformando in un laboratorio futuristico di progettazione. E quest'ultimo risponde con prodotti essenziali che a contatto con il piede somigliano a un secondo arto potenziato oppure a un guanto. Nel panorama della calzature outdoor, due soluzioni pensate per il mercato, prendono vita da storie molto distanti tra loro. La prima, è il racconto di un successo passato per una tragica esperienza. Vitale Bramani, guida turistica, assiste nel 1935 a una tragedia sulle Alpi Occidentali. Sei scalatori muoiono di freddo dopo che il maltempo trova ... [per continuare a leggere, fai clic sul link qui in basso]