Al Film Festival di Trento il forte alpinista bergamasco esalta il valore
della rinuncia: “È una virtù, per ritrovare slancio e tentare nuove imprese”.
di MAX CASSANI
TRENTO - Per un alpinista, il traguardo è la conquista della vetta. Ma non sempre. A volte bisogna saper anche rinunciare all’impresa, se le condizioni non lo permettono. Sì insomma, non sempre si può vincere in montagna: a volte bisogna sapere perdere, come cantava Lucio Dalla. È il messaggio lanciato da Simone Moro al Film Festival di Trento, nel corso di una serata in cui ha raccontato le sue rinunce alla vetta, rari episodi di una carriera straordinaria costellata di successi e imprese epiche ai quattro angoli del globo.
Fresco reduce dal secondo tentativo di prima invernale al Nanga Parbat, Moro ha spiegato come desistere dall’impresa “non è da sfigati, al contrario: è una ...[per continuare a leggere, fai clic sul link qui in basso]