di Fabrizio Vago
In principio fu la placca. E’ incontestabile che l’arrampicata sportiva sia nata all’insegna della placca e dei movimenti aleatori. Poi si è sviluppata negli anni a venire con lo strapiombo privilegiando sempre di più la componente fisica ed atletica. Come è successo per molti altri sport anche l’arrampicata ha preso la strada della forza e della potenza.
Oggi, rispetto ai primi sparuti e variopinti gruppi di arrampicatori che quasi trent’anni fa frequentavano le falesie “placcose” della prima ora, c’è molta più gente che scala. Molto spesso si tratta di persone atleticamente e fisicamente preparate che arrampicano forte nelle palestre indoor e sugli strapiombi ben appigliati. Ma sul verticale o sull’appoggiato su roccia naturale, quando appigli e appoggi scarseggiano, com’è la situazione? Interessano ancora le placche? Assai poco direi. Pochi sono quelli che vi si cimentano e ancora meno sono quelli che ... [per continuare a leggere, fai clic sul link qui in basso]